14 giugno 2002

 

Milosevic controinterroga Naumann (NATO) e tira in ballo la Cecenia

È proseguito oggi il controinterrogatorio di Naumann. Milosevic continua a proclamarsi perseguitato e tira in ballo la Cecenia.

L'Aja, 14 giugno 2002 - Nell'udienza odierna della 'Norimberga dei Balcani', Slobodan Milosevic ha concluso il controinterrogatorio dell'ex capo della Commissione militare della NATO che ieri ha messo in seria difficoltà la difesa. Oggi, l'ex dittatore jugoslavo ha proseguito nell'opera di delegittimazione del Tribunale ed ha provocatoriamente sottolineato che - a differenza del Kosovo- la comunità internazionale non è intervenuta in Cecenia.

Proseguono anche le deposizioni dei sopravvissuti ai massacri perpetrati dalle milizie serbe. Darko Mrda, meglio noto come 'Dado' è stato oggi trasferito nella prigione di Scheveningen
Intanto la delegazione del TPIY partirà per la Bosnia Erzegovina tra il 17 e il 31 giugno per porre le basi per una nuova forma di collaborazione tra il tribunale ONU e la Bosnia Erzegovina.

Milosevic, si sente perseguitato da un tribunale illegale

È proseguito oggi il controinterrogatorio di Klaus Naumann, ex capo della Commissione militare della NATO, che ieri ha distrutto la linea difensiva di Milosevic sul piano politico e formale, tanto che Milosevic non ha potuto far altro che ripiegare sul ruolo dello sconfitto perseguitato.

Nell'udienza odierna l'ex uomo forte di Belgrado ha proseguito nella strada scelta ieri, rischiando varie volte di essere interrotto per offesa alla Corte - è stato addirittura richiamato dal giudice Robinson, che tipicamente 'prende la difesa' dell'imputato - e ha cercato di dimostrare che la 'comunità internazionale' e la NATO agiscono con differenti criteri in base agli interessi di Real politik per il mantenimento di un equilibrio geopolitico in cui le potenze occidentali e soprattutto gli USA giocano il ruolo di burattinai.

L'ex presidente yugoslavo ha infatti provato nuovamente a dimostrare che il TPIY è un "falso tribunale", come affermato dall'inizio del dibattimento, e che lui non dovrebbe trovarsi alla sbarra perché altri capi di stato che hanno commesso o stanno commettendo crimini ben più gravi sono ancora al potere


Neumann richiama i doveri di un capo di Stato

L'ex capo della Commissione militare della NATO ha spiegato e ribadito più volte nel controinterrogatorio che il "concetto di sovranità nell'accezione moderna implica che il capo di stato ha il dovere di garantire ai cittadini del suo paese di vivere nel rispetto dei diritti umani, in sicurezza e in pace".

"Il capo di stato - ha aggiunto Neumann - non ha il diritto di fare quello che vuole con i cittadini del suo paese e non ha potere illimitato sulle loro vite".

Milosevic tira in ballo la Cecenia

Slobodan Milosevic è tornato nuovamente a parlare dell'Uck come di un'organizzazione terroristica che stava mettendo in pericolo la vita e la sicurezza nonché la libertà dei cittadini kosovari, accusando la comunità internazionale di aver protetto a questo gruppo di terroristi che proteggeva anche le cellule di al-Qaeda nei Balcani.

Milosevic a chiesto a Neumann se la NATO utilizzi differenti criteri per stabilire le violazioni di diritti umani. "Non mi sembra che la comunità internazionale sia intervenuta in Cecenia", ha affermato l'ex capo di Stato jugoslavo.

L'illegittimità della Corte per Milosevic

Ieri Milosevic ha iniziato a giocare il ruolo dello sconfitto, costretto ad essere giudicato in un'aula di giustizia perché personaggio minore negli equilibri geopolitici internazionali. Questo argomento fa molta presa soprattutto su una certa sfera dell'opinione pubblica per quanto riguarda le Corti internazionali.

Non è la prima volta che l'ex uomo forte di Belgrado utilizza i media occidentali attirati per esempio da un testimone 'eccellente' (in questi giorni il Tribunale Onu è stato affollatissimo di giornalisti per le deposizioni di Walker e di Naumann) per spostare l'attenzione sulla "illegittimità" della Corte che lo sta giudicando.

Il controinterrogatorio

MILOSEVIC: "Crede che se avessi voluto uccidere i civili albanesi avrei firmato degli accordi per preservare la loro cultura?"
MAY: "Sta mettendo in discussione la credibilità del testimone?"
MILOSEVIC: "Certo che sì, ha addirittura mentito su quello che stavamo bevendo durante l'incontro in questione".
NAUMANN: "Vostro Onore, non sono un esperto di alcohol, quindi posso aver sbagliato la marca del drink, ma sono sicuro di quanto è stato detto nel colloquio".
Questo un passaggio del controinterrogatorio di Klaus Naumann in cui Milosevic ha opposto la sua ricostruzione degli eventi alle dichiarazioni rese nelle udienze precedenti dall'ex capo della Commissione militare della NATO, presentando le sue 'controprove'.

Nel controinterrogatorio Milosevic ha chiesto a Naumann spiegazioni sui bombardamenti dell'ambasciata cinese e di un convoglio di profughi, sulla presenza di cellule di al-Qaeda soprattutto in Bosnia e su traffico di armi dall'Albania, citando in aula documenti ufficiali del Congresso USA, della NATO e la testimonianza di Lord Ashdown.

Gli errori nei bombardamenti Nato


L'8 giugno 1999 le forze NATO hanno bombardato 'per errore' l'Ambasciata cinese a Belgrado, Milosevic sostiene che non si è trattato di un incidente ma di un tentativo più o meno velato di colpire un obiettivo cinese.
"Non ero al comando dell'operazione in quel momento, quindi non posso fornire spiegazioni", ha affermato Naumann nel controinterrogatorio.

Durante la guerra sono stati colpiti anche obiettivi civili e bombe sono cadute anche sui profughi. All'epoca si parlò di 'scudi umani' utilizzati da Belgrado. "È stato chiaramente affermato dalla NATO che si è trattato di un tragico errore, a volte capitano questi errori in una situazione del genere", ha chiarito oggi l'ex capo della Commissione militare della NATO.

Proseguono le deposizioni dei testimoni diretti

Milazim Thaqi ha fornito la sua deposizione sulle violenze da parte delle milizie serbe nei confronti dei kosovari di etnia albanese.
In particolare il teste dell'accusa ha raccontato come è riuscito a soppravvivere alla fucilazione di più di venti uomini, per la maggior parte anziani, a Izbica il 25 marzo 1999.

Polizia e agenti delle forze armate serbe sono entrate nella cittadina di Izbica, dove Milazim Thaqi si era rifugiato con la sua famiglia perché in quella zona l'Uck non era presente, hanno chiesto soldi agli abitanti, hanno separato gli uomini dalle donne e hanno portato gli uomini in un bosco.

Gli uomini sono stati costretti a rivolgere la faccia agli alberi, i militari hanno iniziato a fucilare il gruppo e due uomini accanto al teste, tra cui suo cugino, sono caduti su di lui. Il teste è stato ferito ed è caduto in terra fingendosi morto e così riuscendo a sopravvivere.

Darko Mrda trasferito a Scheveningen

Darko Mrda, meglio noto come Dado, è stato arrestato ieri dalla SFOR (la missione NATO per la stabilizzazione in Bosnia Erzegovina) è stato trasferito oggi nella prigione di Scheveningen. Era a capo di un'unità speciale della polizia ed è accusato di aver comandato l'operazione in cui sono state massacrate circa 200 persone nell'agosto del 1992 in Bosnia. La Procura sostiene che 'Dado' ha pianificato e ordinato il massacro dei prigionieri del campo di Trnopolje

La delegazione del Tribunale Penale Internazionale per la ex Yugoslavia composta dal presidente Claude Jorda, dal procuratore capo Carla Del Ponte e dal vice cancelliere Bruno Cathala partirà per la Bosnia Erzegovina tra il 17 e il 31 giugno per porre le basi per una nuova forma di collaborazione tra il tribunale ONU e la Bosnia


by Valentina Cosimati
pubblicato su RadioRadicale.it
L'Aja, 14 giugno 2002

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